Dal 1950 Il buon pane artigianale delle Marche

La ricetta per un buon pane artigianale sono le materie prime, acqua, farina del territorio e lievito madre. Ma non bastano. Sono anche fondamentali: la lavorazione manuale con il metodo a più lievitazioni, quello che costringe il fornaio a "lavorare in tempi più lunghi" ma con migliori risultati e poi la cottura, meglio se fatta in un forno di pietra refrattaria.
Il risultato finale è un pane di alta qualità: sapore speciale, croccantezza, colore che ricorda il grano, una adeguata alveolazione, il giusto peso, lunga durata e ottima digeribilità.

“E poi il pane deve essere fatto tutti i giorni”, parola di Riccardo del Papa, che si dedica al pane di 180gradi insieme al padre Francesco.

È così che nasce il buon pane artigianale di 180gradi: tutti pezzi unici, come tutti i prodotti artigianali e tutti diversi, ma sempre buoni, anche se non perfetti e in questo così belli, che siano in forme piccole, più comode per esempio a colazione, o grandi da spezzare o tagliare, sicuramente più conviviali e dedicate a chi ama il pane a fette.

Il pane artigianale di 180gradi è un pane sano e genuino, perfetto per i bambini e importante per l’alimentazione sana ed equilibrata di anziani e sportivi, senza dimenticare che il pane é uno degli alimenti portanti della dieta mediterranea, in grado di coniugare qualità e benessere, gusto e sapore.

E volendo scomodare anche l’arte, per esattezza l’arte bianca con cui spesso viene ricordato, anche a livello internazionale, non possiamo trascurare la multisensorialità del pane.
Ci conquista con la vista e il tatto, complici quando ne tocchiamo la crosta grezza e rugosa e ne ammiriamo il colore ambrato, oppure quando dopo averlo spezzato e aver goduto del simpatico e onomatopeico crocchiare, ne osserviamo la chiara e soffice mollica. Poi lo gustiamo per apprezzarne il sapore unico, antico di un cibo primario e infine grazie all’ olfatto, il nostro senso più antico, ne apprezziamo l’inconfondibile profumo, quello che riempie da sempre le nostre case e ci dà quel senso di calore e di accoglienza indimenticabile.

Insomma evviva il pane e per tutto quello che ci siamo raccontati non dobbiamo dimenticarci che il pane non va mai sprecato, ma riciclato nei mille modi che tutti sappiamo,

"C'hai lo pà e le legne? Lassa che négne" (Se hai il pane e la legna, lascia che nevichi) detto di Macerata.

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